Hesher è stato qui

Lunedì, 09 Dicembre 2013

Dopo la morte della madre, il tredicenne TJ (Devin Brochu) si ritrova a vivere con il padre (Rainn Wilson), dipendente dagli psicofarmaci che usa per alienarsi dal mondo e vivere la sua dolorosa depressione, e con la nonna (Piper Laurie), a un passo dalla demenza senile. Le uniche persone con cui l’adolescente sembra stare bene e dimenticare le sofferenze e le umiliazioni, che continuamente subisce per mano di un bullo della scuola, sono Hesher (Joseph Gordon-Levitt), un anarchico che vive in un furgone e ha un debole per il fuoco, e Nicole (Natalie Portman), la cassiera di un supermercato vicino alla casa della nonna. Quando anche Hesher si trasferisce non invitato in casa di TJ, la convivenza forzata conduce a un'anomala amicizia destinata a far esplodere tutto il dolore che TJ si porta da troppo tempo dentro.

 

Scheda

Regia: Spencer Susser
Paese: USA
Anno: 2010
Durata: 100 min
Attori: Joseph Gordon-Levitt, Devin Brochu, Rainn Wilson, Natalie Portman, Piper Laurie.

Trailer: http://www.mymovies.it/film/2010/hesher/trailer/

Critica

Dopo il corto “I love Sarah Jane” (2008), diventato un piccolo cult in rete dopo la proiezione al Sundance del 2010, il regista australiano Spencer Susser filma il suo primo lungometraggio ispirandosi a un racconto di formazione spietato di Brian Charles Frank.
Cosceneggiato, come anche il precedente corto, assieme a David Michôd (poi autore del notevole Animal Kingdom) e coprodotto con Natalie Portman (che si ritaglia il ruolo della timida e insicura cassiera di cui s'infatua il ragazzino) il film si confronta con la morte e il dolore della perdita che coglie una famiglia disfunzionale dopo la tragica scomparsa della madre.
Ambientato negli anni '80 e servito da una colonna sonora incentrata sui primi lavori dei Metallica, ha il suo punto di forza nel protagonista, uno strano angelo dai lunghi capelli sporchi, lo spinello facile e la schiena tatuata sulla quale troneggia un gigantesco dito medio, il quale insegna che bisogna continuare a combattere e a sperare, anche quando fa terribilmente male e tutto sembra perduto, perché questa è la vita e c’è sempre qualcosa per cui vale la pena andare avanti.

Se sei nei guai, Hesher non ti darà una mano, ma non ti negherà un dito medio. Non ti salverà se vieni pestato dai bulli a scuola, ma non ci penserà due volte a dare fuoco all’auto dei suddetti bulli. Hesher è un disastro ambulante che irrompe nella vita del piccolo T.J., trovandola così disastrata di per sé da non poterla più di tanto peggiorare. La mamma di T.J. è morta, il papà trangugia pillole inchiodato dal dolore al divano, la nonna è buona ma un po’ svanita, e nessuno fa una piega quando Hesher, capello metallaro e tatuaggi espliciti, si piazza in casa autoproclamandosi amico di famiglia. Improbabile guru munito di parabole sboccate, guida T.J. in un’elaborazione del lutto a suon di fiamme appiccate e vetri spaccati, verso una catarsi di lamiere, per poi sparire come cambia il vento. Sorta di Mary Poppins virato in nero e heavy metal, Hesher è stato qui! ha tutta la fragilità di un’opera prima: il soggetto da romanzo di formazione spietato (si riconosce la mano di David Michôd, poi autore del notevole Animal Kingdom) era sufficiente per un corto, ma nei tempi del lungometraggio finisce per perdere ogni direzione, aggrappato solo alle reiterate bizzarrie del personaggio (un credibile Joseph Gordon-Levitt) e poco aggiunge la presenza di Natalie Portman (anche produttrice), in un ruolo scritto malamente. Il gusto aspro all’inizio sorprende, poi si rivela semplicemente acerbo.
(di Ilaria Feole, FilmTV n. 5/2012)

 

Note

Prospettiva giovani

Rubrica

L'attore Gordon-Levitt dice di essersi ispirato al defunto bassista Cliff Burton per la parte di Hesher, e la riproduzione dello stesso teschio ghignante dei Misfits sotto la spalla destra sta lì a testimoniarlo. Attraverso Facebook si è tenuto anche un curioso contest per il miglior imitatore dello stile ruvido di Hesher.
Frase del film: “la vita è come camminare sotto la pioggia: o ti nascondi e trovi riparo, o ti bagni”