DIFRET, il coraggio di cambiare

Sala 1 In collaborazione con CUAMM Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Lunedì, 23 Novembre 2015

Etiopia, 1996. Meaza è un avvocato che fornisce assistenza legale gratuita a donne e bambini poveri e bisognosi come la 14enne Hirut Assefa, accusata di omicidio e condannata alla pena di morte per aver ucciso il suo rapitore (ovvero il suo "aspirante sposo", secondo una delle tradizioni più antiche del Paese). Basato su una storia vera.

 

Scheda

Regia: Zeresenay Berhane Mehari
Paese: Etiopia, USA
Anno: 2014
Durata: 99 min
Interpreti: Meron Getnet, Tizita Hagere, Haregewoin Assefa 

Trama

Difret racconta l’incontro di due donne, Meaza Ashenafi, giovane avvocatessa che fornisce sostegno legale a donne e bambini che subiscono violenze, e Hirut, ragazza studiosa che vive in una zona rurale a tre ora da Addis Abeba. Hirut un giorno dopo la scuola viene rapita da un gruppo di uomini a cavallo e violentata dall’uomo che vuole prenderla in moglie, come secondo la tradizione del rapimento. Hirut riesce a scappare e nell’inseguimento uccide l’uomo che l’ha violentata e viene presa dalla polizia locale. La storia di Hirut arriva ad Addis Abeba e Maeza si prende carico di difendere la ragazza. 

Critica

Ambientato nel 1996, periodo in cui il regista lasciava il suo paese d’origine per andare a studiare negli USA, il film è prodotto sotto l’ala protettiva di Angelina Jolie che l’ha presentato alla Berlinale.
Ispirato ad una storia vera, Difret ne mantiene la forza spontanea e diretta. La pratica del rapimento di una donna con lo scopo di arrivare al matrimonio è una pratica antica nota come “telefa” ed è stata utilizzata nei secoli in molte e diverse culture.
Ad oggi, in alcuni luoghi, come in Etiopia, questa pratica è ancora utilizzata e accettata come tradizione che si tramanda di generazione in generazione.
Ma cosa accade quando una tradizione secolare viene messa in discussione? A questa domanda prova a rispondere Difret, che in etiope significa avere coraggio, osare, primo lungometraggio diretto da Zeresenay Berhane Mehari, regista etiope con una lunga esperienza di studio e lavoro negli Stati Uniti.

Premi e Festival

L’esordio dietro la macchina da presa di Mehari è stato segnato da due importanti riconoscimenti, il Premio del Pubblico dell’ultima edizione del Sundance Film Festival, dove Difret è stato presentato, e il Premio del Pubblico della sezione Panorama della 64ma edizione della Berlinale. 

Rubrica

Meaza è stata insignita nel 2003 del Premio Nobel per il suo impegno a difesa dei diritti delle donne in Etiopia, mentre la vera Hirut vive ancora in esilio e, nonostante abbia vinto la causa, rischia ancora la vendetta che la famiglia dell'uomo ucciso ha giurato pubblicamente. Il film è stato proiettato al Global Summit di Londra per porre termine alla violenza sessuale all'interno dei conflitti. Presieduto dal Ministro degli Esteri britannico William Hague e da Angelina Jolie in quanto Inviato Speciale dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha visto la calorosa partecipazione dei produttori internazionali del film, del Segretario di Stato americano John Kerry e più di 900 esperti, organizzazioni non governative, sopravvissuti, leader religiosi e gruppi internazionali provenienti da tutto il mondo. Queste alcune delle dichiarazioni più significative:

Claudia Bedogni (della Satine Film che ha distribuito il film in Italia) ha raccontato: "assistere alla proiezione privata di Difret a Londra, è stato un momento davvero emozionante. La passione con cui Angelina Jolie ha introdotto il film nel suo discorso d’apertura, il suo impegno per un cinema che unisce creatività a forti temi sociali e politici in sostegno degli indifesi è di grande incoraggiamento per poter continuare nello sforzo distributivo di rendere visibile questo tipo di cinema. E’ un’ulteriore conferma di come i cosiddetti 'film d’autore' siano in grado di affrontare temi universali che possono raggiungere un ampio pubblico. Siamo onorati di poter presentare questa incredibile storia al pubblico italiano nella speranza che sia di stimolo per tutti nel sostegno alla lotta per un mondo migliore".

Angelina Jolie ha dichiarato: “quando ho visto Difret per la prima volta ho pianto per i primi 20 minuti, ma poi ho sorriso per il resto del tempo, pensando che non vedevo l’ora che il mondo potesse vedere il film, perche questo film era in grado di provocare un cambiamento. Difret è straordinariamente bello...una notevole opera d’arte e mostra come la legge possa porre fine all’ingiustizia e aiutare le persone più vulnerabili”.

Il Segretario di Stato John Kerry: “il film racconta il coraggio di una ragazza etiope e della compassione di un avvocato. E’ una storia di coscienza che dovrebbe ispirare tutti…”.

Didier Burkhalter, Presidente della Confederazione Elvetica: "un film coraggioso che racconta una lotta esemplare per il rispetto e la dignità’”.

Navy Pillay, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani: "sfidare le tradizioni è importante ma richiede tempo, anche in Europa avvenivano matrimoni forzati e credo sia possibile anche per i Paesi in via di sviluppo, e in particolare per l’Africa, arrivare al rispetto dei diritti umani e dell’individuo. L’importante è la consapevolezza sempre maggiore che le giovani donne oggi hanno, e il non volere più tornare indietro".

 

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