Mercoledì 18 luglio. LASCIATI ANDARE

[ Martedì, 19 Giugno 2018 ]

Elia è uno psicanalista ebreo di pura scuola freudiana, che ha fama, grazie alla sua aria ieratica e distaccata, di generare immediata soggezione nei suoi pazienti. Elia vive da solo in un appartamento sullo stesso piano della sua ex moglie Giovanna, di cui è ancora segretamente innamorato. Il medico, dopo un lieve malore, gli prescrive una dieta ferrea e attività sportiva per buttare giù i chili di troppo. È così che Elia si imbatte in Claudia, una personal trainer con il culto del corpo ma molto meno della mente e un'innata capacità di trascinare nei suoi casini chiunque le capiti a tiro. Globo d'oro 2017 come miglior commedia.

Regia di Francesco Amato
Con: Toni Servillo, Verónica Echegui, Carla Signoris, Luca Marinelli
Commedia. Italia, 2017, 102’

 

Al suo terzo lungometraggio di finzione dopo Ma che ci faccio qui! e Cosimo e Nicole, Francesco Amato si cimenta con questa urban comedy cucita addosso a Toni Servillo che presta ad Elia la sua fisicità leggermente appesantita e il suo disincanto esistenziale, ma aggiunge una misura di tenerezza e una vis comica finora poco vista (in lui) sul grande schermo.

Accanto a Servillo, Veronica Echegui sembra un tricche tracche in perenne scoppiettio, sempre eccessiva e rumorosa, ma occasionalmente capace di un'introspezione psicologica che non ha bisogno di diplomi e lettini da analisi. 
Intorno a loro si sviluppa una galleria di personaggi minori capitanata da Carla Signoris nel ruolo di Giovanna, campionessa di saggezza e di ironia: galleria che trova la sua espressione comica più alta in Luca Marinelli, ormai consacrato nell'olimpo degli interpreti più versatili del grande schermo nazionale, qui nei panni del patetico Ettore, un buono a nulla malinconico e balbuziente. Nota di merito anche per Giulio Beranek nei panni di un calciatore che avremmo voluto vedere più spesso in scena, e Vincenzo Nemolato in quelli di Yuri.
La sceneggiatura, firmata da Francesco Bruni e Davide Lantieri, oltre allo stesso Amato, è agile e misurata, flirta con lo stereotipo (che penseranno la comunità ebraica del braccino corto di Elia e quella ucraina dell'eloquio scomposto di Yuri?) e si lascia andare a microderive che fanno la differenza, in una commedia ben riuscita. Quel che manca è un po' di spazio di improvvisazione in una struttura (più filmica che narrativa) che trattiene Servillo entro i limiti della sua consumata disciplina teatrale, nonostante il titolo del film sia proprio un esplicito invito a "lasciarsi andare". Marinelli quello spazio di improvvisazione se lo prende senza indugi, e segna in rete con un goal da fantasista, invece che accontentarsi di un ruolo da mediano.(mymovies)

- GLOBO D'ORO 2017 COME MIGLIORE COMMEDIA. ERA CANDIDATO ANCHE PER LA MIGLIORE MUSICA.

- NASTRO D'ARGENTO 2017 A CARLA SIGNORIS COME MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA (EX AEQUO CON SABRINA FERILLI PER "OMICIDIO ALL'ITALIANA" DI MARCELLO MACCHIA). LE ALTRE CANDIDATURE ERANO: MIGLIORE COMMEDIA E ATTORE PROTAGONISTA (TONI SERVILLO).